Castello d'Ivrea

La struttura attuale del Castello di Ivrea, posto nella parte alta della città, in prossimità del Duomo, è il risultato di successive trasformazioni e ricostruzioni che hanno tuttavia mantenuto i caratteri tipici dell’architettura fortificata.
Alla prima fase di costruzione (1358-1394) risale la parte Ovest del Castello, con la torre maestra o maschio, e la torre a Nord, unite da un muro di cinta, a cui seguì la costruzione di altre due torri verso Sud e verso Est. Le successive fasi costruttive vedono sia la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica che interventi su strutture preesistenti. Il Magno Palacio, tutt’ora esistente, conserva formelle con gli emblemi dei Cavalieri dell’Ordine di Malta, facendo supporre la presenza nell’attuale piano seminterrato di una comunità dell’ordine Gerosolomitano, a conferma del ruolo strategico del castello anche nel percorso della via Francigena.
I cambiamenti più significativi si registrano alla fine del XVII secolo, quando il castello si trasformò in carcere, prima destinato ai prigionieri di Stato, poi anche ai detenuti comuni. Con la funzione carceraria, che mantenne fino alla prima metà del Novecento, la struttura subì una lunga serie di addizioni e adeguamenti che divisero nettamente in due parti il cortile e definirono gli spazi esterni chiusi da alti muri di cinta.
I primi studi della struttura per comprenderne la genesi storica risalgono alla fine dell’Ottocento, di cui importanti fonti documentarie sono i contributi di Giuseppe Giacosa e Alfredo d’Andrade.
Nel 1979, dopo quasi un decennio di dismissione, si realizzarono restauri che comportarono la demolizione di manufatti otto-novecenteschi e il rinvenimento di strutture antiche nelle aree del cortile e del fossato.

La gestione delle visite al Castello è affidata all’Associazione volontaria “Castello di Ivrea” che ne garantisce l’accesso nei giorni di apertura.

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