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ANDOMA AI BALMIT

La manifestazione "Andoma ai Balmit" di Borgofranco di Ivrea non è solo il simpatico titolo dato all'ormai tradizionale appuntamento della terza domenica di giugno quando i Balmetti di Borgofranco si riempiono di gente e di musica, è anche un invito ad una festa popolare che la gente di questo piccolo centro rivolge a tutti, quest'anno anche ai turisti dell'EXPO, per far scoprire ed apprezzare questi luoghi carichi di storia e di ricca tradizione, che regala momenti di serena letizia e l'occasione per assaggiare ed acquistare del buon vino locale e canavesano (il Vin dal Balmet, il Carema DOC, e l'Erbaluce di Caluso DOC) e i tipici dolci locali, "I Canestrelli", in un'atmosfera di calda amicizia.

I Balmetti di Borgofranco: esiste una strana correlazione e una stretta corrispondenza tra i Balmetti di Borgofranco ed il carattere canavesano dei suoi abitanti. Ad un primo superficiale contatto possono apparire piuttosto chiusi e a volte ombrosi, ma non appena si stabilisce un rapporto reale e si ha modo di approfondire un poco la conoscenza ecco che si scoprono molte qualità nascoste, spesso taciute per pudore o timidezza, ed anche una disponibilità e cordialità al di sopra della norma, oltre a una spiccata tendenza allo stare insieme in allegria con un bicchiere di buon vino in mano.

Origini: i Balmetti, diminutivo di “balma” (antica denominazione di origine ligure che sta per grotta, luogo incavato nel monte) sono dislocati ad un chilometro circa dal centro di Borgofranco d'Ivrea; si estendono in direzione nord, lungo la VIA FRANCIGENA morenica canavesana, per quasi cinquecento metri e formano una sorta di villaggio a sè stante apparentemente abbandonato e disabitato. Al turista, infatti, le costruzioni appaiono nulla più che un nucleo di semplici cascine addossate le une alle altre e tutte insieme alla montagna, senza speciali pregi e con una aspetto esteriore e un'architettura spontanea non rilevante.

Geologia: nascondono al proprio interno un fenomeno naturale quasi unico al mondo: dal ventre della montagna, per una serie concatenata di fenomeni geonaturali particolarissimi, esce di continuo, attraverso numerose fenditure delle rocce un fresco venticello ( un'”aura” in latino, “ora” in piemontese), quasi il soffio di un gigante addormentato che l'uomo ha catturato ed utilizzato per i propri fini e a proprio vantaggio.

Uso: trovandoci in una zona che almeno fin dal XII secolo vede la coltivazione della vite al centro del lavoro dei campi, soprattutto verso Biò e Montebuono, i nostri antichi progenitori hanno subito intravisto l'utilità e la possibilità di utilizzare questo prezioso dono dalla natura costruendo attorno agli orifizi una serie di cantine di eccezionale valore per una resa ottimale della maturazione e conservazione del prezioso prodotto di Bacco, che qui acquista una bontà del tutto particolare. Grazie al fresco soffio delle "ore", infatti, all'interno di queste cantine, l'umidità e la temperatura si mantengono costanti su 7/8 gradi centigradi, in ogni periodo dell'anno. Ecco che il vino, ma anche i formaggi, il lardo e i salumi in genere possono essere conservati al meglio lontani dalle devastanti calure estive e dal pericoloso gelo invernale. Alle prime cantine in diretto contatto con le "ore" sono stati poi aggiunti altri ambienti che utilizzano in maniera indiretta e secondaria il flusso delle "ore" stesse e molto spesso anche un piano superiore per poter accogliere parenti ed amici in modo piu' confortevole, mentre all'esterno il Balmetto spesso è dotato di un cortile chiuso da un cancello in legno o in ferro arredato con tavoli in pietra e panche rustiche.

Tradizione: i Balmetti non sono solo un enorme frigorifero naturale "ante litteram", nè hanno una destinazione esclusivamente e strettamente utilitaristica, ma costituiscono anche e soprattutto un fenomeno sociale e collettivo estremamente interessante. Sono parte fondamentale della cultura locale e delle sue tradizioni piu' vere, oltre ad essere intimamente e armoniosamente inseriti in uno stupendo ambiente naturale, difeso con tenace determinazione. Per chi li possiede, i Balmetti, sono motivo di orgoglio ed un prezioso bene del patrimonio e della tradizione famigliare da tramandare alle generazioni future: continuità di una porzione di storia che li vede protagonisti, qualcosa comunque che va ben al di là del suo stretto valore commerciale. Il censimento del 1984 registra 213 Balmetti con 267 proprietari: è quindi evidente che per alcuni esiste la comproprietà. Le "ore" sono ben 292.

La via del Buonumore: a sottolineare l'unicità di questo strano paese le sue strade hanno denominazioni che sembrano piu' adatte ad un luogo della fantasia e dell'utopia piuttosto che ad un posto reale: Vicolo di Bacco, Via del Buonumore e Via della Coppa e come tale, questo paese pur quotidianamente frequentato, vive soprattutto in tre momenti particolari dell'anno: in occasione del Carnevale, per la festa dei Balmetti e per la vendemmia. In tutto il Canavese il Carnevale ha connotati molto particolari e profondamente legati alla tradizione, qui, il legame è ancora piu' forte e stretto: le feste e le riunioni conviviali delle tre società carnevalesche, accompagnate dalle bande di ottoni e tamburi, sono trascinanti momenti di allegria e integrazione sociale che coinvolgono tutti con l'aiuto di qualche sorso di buon vino.

La bellezza del paesaggio e  della gente:  la vendemmia, infine, ci riporta alla primaria destinazione d'uso e di lavoro di questi ambienti quando si raccoglie finalmente l'uva e si procede alla produzione del vino locale che scalderà i cuori nelle molte altre occasioni di festa in famiglia. E' soprattutto in questi tre periodi dell'anno che emergono le qualità piu' evidenti di questi luoghi e dei suoi abitanti: soprattutto la tranquilla bellezza del paesaggio, l'ospitalità e la cordialità della gente. Tutti i proprietari dei Balmetti si fanno letteralmente in quattro per offrire quanto di meglio hanno agli ospiti, anche occasionali, e che facilmente diventano ottimi amici avvinti dall'ambiente e da quell'atmosfera di stretto rapporto tra una natura amica e un patrimonio culturale ed umano di prim'ordine.

IL VIN DAL BALMÈT: Vino rosso ottenuto da uve di vitigni diversi, situati nel territorio di Borgofranco, in particolare sulla collina di Montebuono, nelle frazioni di Biò, San Germano, Ivozio, Campagnola; questo vino viene vinificato e conservato nelle tradizionali cantine denominate i Balmetti, adagiati lungo le pendici della montagna, attraverso i quali filtrano dalle rocce le correnti d'aria fredda (dette “ òre ”) che mantengono le cantine a basse temperature per tutto l'anno. Il Vin del Balmèt viene imbottigliato da C.PN.C di Carema per la società Viticoltori Borgofranco ed è acquistabile in tutti i negozi-supermercati di Borgofranco e in occasione della Manifestazione “Anduma ai Balmit”, che si tiene il 3° week-end di giugno.

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