Chiesa di San Bernardino

Secondo la tradizione e fonti storiche, il complesso di San Bernardino, edificato tra il 1455 e il 1465, fu dedicato al santo senese che aveva toccato Ivrea nel 1418, durante la predicazione itinerante volta a contenere il diffondersi di nuove idee ereticali. Trovato il sito adeguato poco fuori la città prese avvio la costruzione il 14 settembre 1455. I lavori di edificazione vennero ultimati nel 1457, ma la chiesa, a una sola navata a pianta quadrangolare con volta a crociera, fu sottoposta ad opere di ampliamento per contenere il grande afflusso dei fedeli, che donarono alla struttura una conformazione di chiesa conventuale.
L’intera zona conventuale, passata in mano ai privati dal 1805, fu acquistata nel 1907 dall’ingegnere Camillo Olivetti che adattò la struttura a propria residenza e nel terreno adiacente sviluppò la sua azienda. Tra il 1955 e il 1958, l’insieme degli edifici è stato interessato da importanti lavori che hanno modificato l’aspetto, soprattutto del convento, non più adibito ad abitazione privata ma destinato ad accogliere la sede dei servizi sociali della ditta Olivetti. Furono poi intraprese opere di restauro intese a riportare la chiesa alla struttura architettonica quattrocentesca e, nel contempo, volte al recupero e alla conservazione delle pitture interne.
La chiesa ospita una delle più importanti testimonianze quattrocentesche del Piemonte: il ciclo pittorico della Vita e Passione di Cristo realizzato da Gian Martino Spanzotti sul muro divisorio della chiesa di San Bernardino, verso quella che un tempo era la parte riservata ai fedeli laici. L’opera, databile tra il 1480 e il 1490, è formata da venti scene collocate intorno al grande riquadro della Crocifissione, dalle pitture nei due pennacchi centrali, raffiguranti il giudizio universale e l’inferno, dai pilastri sottostanti dipinti con le immagini di San Bernardino e nei due semipennacchi laterali che riproducono la cacciata dal paradiso terrestre e il purgatorio.

L’Associazione Spille d’Oro Olivetti accoglie i dipendenti e i pensionati del Gruppo Olivetti che hanno compiuto 25 anni di lavoro presso l’azienda, insigniti di una spilla d’oro in ricordo del dono che il fondatore Camillo Olivetti fece alla moglie all’uscita del millesimo esemplare della prima macchina per scrivere. Tra le varie attività culturali, si occupa dell’apertura e delle visite alla Chiesa di San Bernardino.

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